Ginecologia e salute riproduttiva

Succede spesso dopo una o più gravidanze (ma anche dopo un forte dimagrimento): l’addome presenta tessuti molli, svuotati e cadenti e l’addominoplastica è l’intervento con cui si eliminano questi tessuti in eccesso. Nei casi in cui, oltre ai tessuti, c’è anche del grasso, l’intervento viene abbinato a una lipoaspirazione localizzata.
L’addominoplastica completa (esiste anche una versione “mini”, per gli inestetismi meno pronunciati) avviene in anestesia generale e richiede un paio di giorni di ricovero. I tessuti in eccesso, ed eventualmente il grasso, vengono eliminati praticando un’incisione nella parte bassa dell’addome al di sopra dei peli pubici e si può associare alla “chiusura” dei muscoli addominali, applicando dei punti interni. Il recupero è veloce, dopo 72 ore è possibile dedicarsi alle attività domestiche, mentre per l’esercizio fisico è necessario aspettare 3 settimane.

Fianchi, addome, glutei e cosce, ma anche la parte interna del ginocchio, possono presentare depositi localizzati di grasso che difficilmente scompaiono mettendosi a dieta e facendo sport. Per eliminarli veramente si ricorre pertanto alla lipoaspirazione, con cui si asportano le cellule in cui il grasso viene depositato.
Una piccola lipoaspirazione (quella che affronta solo una zona, ad esempio i glutei) dura tra i 15 e i 20 minuti e avviene in anestesia locale. Quando i punti da trattare sono diversi (ad esempio, l’interno delle ginocchia, i glutei e i fianchi) i tempi chirurgici raggiungono l’ora e si ricorre all’anestesia generale. La convalescenza è di circa una settimana durante la quale è possibile affrontare le comuni attività quotidiane ma non l’esercizio fisico intenso

Una o più gravidanze, l’allattamento, una consistente perdita di peso o, semplicemente, gli anni che passano…Sono molte le cause che determinano una variazione sostanziale della forma del seno, che risulta più basso e “svuotato” nella parte superiore. La mastopessi (o lifting del seno) è l’intervento che permette di migliorare questo inestetismo, con una serie di varianti e alternative da valutare caso per caso.
Quando non è necessario cambiare radicalmente la forma della mammella, cioè in casi di ptosi (caduta) poco accentuata, l’intervento avviene in day hospital e in anestesia locale, eventualmente con l’aggiunta di una blanda sedazione (ovvero la paziente dorme, ma senza essere intubata). Tramite un’incisione attorno all’areola si procede a rimodellare la ghiandola con cicatrici poco visibili, proprio per la loro posizione al confine con l’areola.

Quando la ptosi è più marcata, invece, all’incisione attorno all’areola se ne abbina una in verticale, fino al solco mammario, e a volte una più piccola nel solco con la necessità di un’anestesia generale e una notte di ricovero. La mastopessi può essere abbinata alla mastoplastica additiva, inserendo protesi in silicone e ottenendo il risultato finale di un seno di forma più “giovane” e più abbondante. La prima medicazione avviene a distanza di 48-72 ore e viene sostituita da un reggiseno, permettendo movimenti più agevoli e la possibilità di fare la doccia.

Da non dimenticare, per quanto riguarda la chirurgia mammaria, tutto l’ampio capitolo delle ricostruzioni post-oncologiche, interventi con cui dopo l’asportazione di un tumore si punta a ripristinare l’integrità corporea e la simmetria con l’altra mammella.

Grazie alla chirurgia plastica, che si occupa del rimodellamento dei tessuti molli, è possibile aumentare il volume delle grandi labbra, soprattutto dopo una certa età, o ridurre il profilo delle piccole labbra, in tutti i casi in cui la loro forma è causa di disagio e fastidi. Gli interventi avvengono in anestesia locale; in tutti i casi in cui si vuole aumentare il volume e favorire un processo di rigenerazione si può ricorrere al grasso prelevato dalla paziente stessa (ad esempio dall’addome o dai fianchi) o in alternativa al trattamento con laser.